mercoledì 23 ottobre 2013

comunicato stampa 
PRESENTAZIONE UFFICIALE DEL COMITATO PERLE DI VETRO VENEZIANE
 Il 24 ottobre 2013, a Venezia, alle 12.00, con l’intervento dell’assessore alla Promozione della Città, delle sue Tradizioni e Manifestazioni storico culturali Roberto Panciera, presso lo storico ristorante Al Graspo de Ua, che promuove una serie di iniziative artistiche e culturali legate alla città di Venezia, verrà presentato alla stampa il Comitato per la tutela storica e culturale delle Perle di Vetro Veneziane.

A sostegno dell’iniziativa, le testimonianze di Confartigianato-Venezia, Camera di Commercio di Venezia, Reale Società Bucintoro, Associazione Veneziani nel Mondo.

La Convenzione UNESCO 2003 per la Salvaguardia del patrimonio culturale immateriale riaccende l’interesse, e anche molte speranze, sulla possibilità di tutela del patrimonio intangibile che, noi tutti, abbiamo ereditato dai nostri predecessori e che, con grande impegno, manteniamo vivo ed attuale.

Con queste premesse, nel 2013, si è costituito Il Comitato per la tutela storica e culturale delle Perle di Vetro Veneziane il cui obiettivo è la candidatura e la successiva iscrizione delle Perle di Vetro Veneziane nella Lista Rappresentativa del Patrimonio culturale intangibile dell’umanità,

Il Comitato opererà per la diffusione del saper-fare, della cultura e della storia correlate a questo manufatto tradizionale artigianale che, nei secoli, è divenuto uno dei valori identificativi della comunità veneziana, mediante convegni, mostre e pubblicazioni.

Siamo testimoni della progressiva e veloce perdita di antiche tradizioni tramandate di generazione in generazione e dell’omologazione della nostra cultura con uno standard sempre più basico.

Venezia, città da sempre rivolta al mondo, che accoglie milioni di visitatori ogni anno, è un luogo in cui si verifica un doloroso paradosso. Da un lato Venezia ha bisogno del turismo per poter sopravvivere e creare opportunità di lavoro, dall’altro, l’espandersi della cultura low-cost nei visitatori, ha livellato al ribasso l’offerta culturale e artigianale, che ha comportato la sostituzione dei manufatti tradizionali con produzioni seriali prive di qualsiasi valore repertoriale e storico.
La città sta correndo il serio rischio di veder scomparire, a causa di una mera logica economica, quanto ha prodotto in termini di storia, cultura e tradizioni nell’arco dei secoli.

Assistiamo, giorno dopo giorno, ad una vera e propria spersonalizzazione della nostra identità e al furto della nostra storia, causati dall’immissione, in tutta la città, di perle di vetro di importazione che imitano quelle tradizionalmente veneziane e che confondono i visitatori che non possono, in breve tempo, percepire le differenze e che, soprattutto, non arrivano nemmeno a sfiorare la lunga storia che si cela dietro ad ognuno di questi piccoli tesori.

Se è vero che l’unicità di ogni città, e di Venezia in particolar modo, è determinata dal patrimonio storico e culturale di cui noi dobbiamo essere custodi per le generazioni che verranno; è vero anche che è più che mai necessaria una divulgazione delle peculiarità della nostra città sia all’estero che anche a Venezia stessa.

Le perle di vetro veneziane stanno, velocemente, diventando uno dei simboli del passato; poche sono ancora le vetrerie che le producono a Venezia e a Murano, poche sono oramai le persone che, in accordo alla plurisecolare tradizione, tramandano il know-how per realizzarle, pochissimi ne conoscono la lunghissima storia, veneziani e non.

Le perle di vetro veneziane sono state utilizzate, fin dalla fine del XV secolo, come moneta di scambio in Africa e nelle Americhe. Ancora oggi, i dignitari africani le sfoggiano con orgoglio durante cerimonie importanti; i nativi americani le utilizzano per decorare i loro abiti rituali e oggetti preziosi.

Ognuno di questi manufatti racchiude un valore apotropaico e simbolico. Colori, forme e decorazioni denotano ancora oggi presso alcune etnie, l’appartenenza ad un gruppo, lo status sociale ma anche la professione o l’incarico istituzionale.

Nella città di Venezia, alla fine del ‘400, una donna, dà origine ad una sorta di rivoluzione nel modo di produrre le perle di vetro e, da allora, la creazione di perle di vetro veneziane diviene uno dei “mestieri” al femminile che coniuga gli spazi lavorativi con quelli della vita domestica, considerato che, nella stragrande maggioranza dei casi, le perle erano realizzate in casa.
La Convenzione UNESCO 2003 riconosce che “ le comunità, in particolare le comunità autoctone, i gruppi e le singole persone, hanno un ruolo importante nella produzione, salvaguardia, mantenimento e ricreazione del patrimonio culturale immateriale, contribuendo così all’arricchimento della diversità culturale e della creatività umana”.
La nostra grande speranza è che questi manufatti, così importanti nella vita culturale veneziana siano si conservati nella memoria e nei musei ma che altresì possano conoscere nuova vita, nuovo design e nuove tecniche.

Le perle di vetro veneziane potranno così nuovamente viaggiare tra i continenti portando con loro una parte delle nostre tradizioni e del nostro saper fare, proiettandosi nel futuro.








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