comunicato stampa
PRESENTAZIONE UFFICIALE DEL COMITATO PERLE DI VETRO VENEZIANE
Il
24 ottobre 2013, a Venezia, alle 12.00, con l’intervento
dell’assessore alla Promozione della Città, delle sue Tradizioni e
Manifestazioni storico culturali Roberto Panciera, presso lo storico
ristorante Al Graspo de Ua, che promuove una serie di iniziative
artistiche e culturali legate alla città di Venezia, verrà
presentato alla stampa il Comitato per la tutela storica e culturale
delle Perle di Vetro Veneziane.
A
sostegno dell’iniziativa, le testimonianze di
Confartigianato-Venezia, Camera di Commercio di Venezia, Reale
Società Bucintoro, Associazione Veneziani nel Mondo.
La
Convenzione UNESCO 2003 per la Salvaguardia del patrimonio culturale
immateriale riaccende l’interesse, e anche molte speranze, sulla
possibilità di tutela del patrimonio intangibile che, noi tutti,
abbiamo ereditato dai nostri predecessori e che, con grande impegno,
manteniamo vivo ed attuale.
Con
queste premesse, nel 2013, si è costituito Il
Comitato per la tutela storica e
culturale delle Perle di Vetro Veneziane
il cui obiettivo è la candidatura e la successiva iscrizione
delle Perle di Vetro Veneziane nella Lista
Rappresentativa del Patrimonio culturale intangibile dell’umanità,
Il
Comitato opererà per la diffusione del saper-fare, della cultura e
della storia correlate a questo manufatto tradizionale artigianale
che, nei secoli, è divenuto uno dei valori identificativi della
comunità veneziana, mediante convegni, mostre e pubblicazioni.
Siamo
testimoni della progressiva e veloce perdita di antiche tradizioni
tramandate di generazione in generazione e dell’omologazione della
nostra cultura con uno standard sempre più basico.
Venezia,
città da sempre rivolta al mondo, che accoglie milioni di visitatori
ogni anno, è un luogo in cui si verifica un doloroso paradosso. Da
un lato Venezia ha bisogno del turismo per poter sopravvivere e
creare opportunità di lavoro, dall’altro, l’espandersi della
cultura low-cost nei visitatori, ha livellato al ribasso l’offerta
culturale e artigianale, che ha comportato la sostituzione dei
manufatti tradizionali con produzioni seriali prive di qualsiasi
valore repertoriale e storico.
La
città sta correndo il serio rischio di veder scomparire, a causa di
una mera logica economica, quanto ha prodotto in termini di storia,
cultura e tradizioni nell’arco dei secoli.
Assistiamo,
giorno dopo giorno, ad una vera e propria spersonalizzazione della
nostra identità e al furto della nostra storia, causati
dall’immissione, in tutta la città, di perle di vetro di
importazione che imitano quelle tradizionalmente veneziane e che
confondono i visitatori che non possono, in breve tempo, percepire le
differenze e che, soprattutto, non arrivano nemmeno a sfiorare la
lunga storia che si cela dietro ad ognuno di questi piccoli tesori.
Se
è vero che l’unicità di ogni città, e di Venezia in particolar
modo, è determinata dal patrimonio storico e culturale di cui noi
dobbiamo essere custodi per le generazioni che verranno; è vero
anche che è più che mai necessaria una divulgazione delle
peculiarità della nostra città sia all’estero che anche a Venezia
stessa.
Le
perle di vetro veneziane stanno, velocemente, diventando uno dei
simboli del passato; poche sono ancora le vetrerie che le producono a
Venezia e a Murano, poche sono oramai le persone che, in accordo alla
plurisecolare tradizione, tramandano il know-how per realizzarle,
pochissimi ne conoscono la lunghissima storia, veneziani e non.
Le
perle di vetro veneziane sono state utilizzate, fin dalla fine del XV
secolo, come moneta di scambio in Africa e nelle Americhe. Ancora
oggi, i dignitari africani le sfoggiano con orgoglio durante
cerimonie importanti; i nativi americani le utilizzano per decorare i
loro abiti rituali e oggetti preziosi.
Ognuno
di questi manufatti racchiude un valore apotropaico e simbolico.
Colori, forme e decorazioni denotano ancora oggi presso alcune
etnie, l’appartenenza ad un gruppo, lo status sociale ma anche la
professione o l’incarico istituzionale.
Nella
città di Venezia, alla fine del ‘400, una donna, dà origine ad
una sorta di rivoluzione nel modo di produrre le perle di vetro e, da
allora, la creazione di perle di vetro veneziane diviene uno dei
“mestieri” al femminile che coniuga gli spazi lavorativi con
quelli della vita domestica, considerato che, nella stragrande
maggioranza dei casi, le perle erano realizzate in casa.
La
Convenzione UNESCO 2003
riconosce che “
le comunità, in particolare le comunità autoctone, i gruppi e le
singole persone, hanno un ruolo importante nella produzione,
salvaguardia, mantenimento e ricreazione del patrimonio culturale
immateriale, contribuendo così all’arricchimento della diversità
culturale e della creatività umana”.
La
nostra grande speranza è che questi manufatti, così importanti
nella vita culturale veneziana siano si conservati nella memoria e
nei musei ma che altresì possano conoscere nuova vita, nuovo design
e nuove tecniche.
Le
perle di vetro veneziane potranno così nuovamente viaggiare tra i
continenti portando con loro una parte delle nostre tradizioni e del
nostro saper fare, proiettandosi nel futuro.